Chiamato spesso erroneamente "Sleeping Concert", lo Sleep Concert è una pratica performativa – di ricerca musicale – iniziata da Robert Rich nel dormitorio del suo campus negli anni '80 [è lo stesso Rich che ne racconta la storia, qui; se vuoi leggere un riassunto rimandiamo alle Brevi Storie di Johann Merrich].
Per chi esegue uno Sleep Concert, si tratta di suonare per 7 o 8 ore di fila, senza interruzioni, mentre il pubblico ascolta o dorme.
Da quando è stato riportato in auge in Italia – 2017, circa – lo Sleep Concert è stato variamente interpretato e il più delle volte ha visto diversi musicisti avvicendarsi "sul palco" nell'arco di una notte: gli esecutori si spartiscono la nottata in turni, perdendo così la vera e propria esperienza della durational performance e mancando di sperimentare realmente il binomio assenza di sonno-prolungamento-esasperato-dell'azione creativa...
Lo Sleep Concert proposto dall'Impero della Luce è un'improvvisazione ininterrotta di 7 ore e trenta minuti, eseguita all'unisono da entrambi i musicisti.
Possiamo solo sperare di non avere colpi di sonno o, in caso di defaiance, incrociare le dita affinché il compagno sia ancora vivo :) Uno Sleep Concert è sempre un terno al lotto: non si ha mai la garanzia di riuscire portarlo a termine: si può solo sperare che vada bene – e generalmente va così.
Uno Sleep Concert è un'esperienza collettiva: musicisti e pubblico partono assieme per un viaggio notturno e vivono un'incognita emozionante.
Ma che cosa prova, chi lo esegue?
Dalle 00.00 alle 01.00 si ha grande fiducia nel mondo del suono e nelle proprie capacità creative: l'avventura è appena iniziata, si è carichi di energia e pronti a sperimentare mille idee performative.
Dalle 01.00 alle 02.00, mentre i volumi calano nella notte come balene nell'oceano, iniziano a palesarsi le prime domande interiori. Perché lo stiamo facendo?
Dalle 02.00 alle 03.00 è l'ora più buia. Davanti a te: l'infinito. Piccoli suoni guizzano fuori dall'amplificazione, minuscoli come formiche. L'entusiasmo sembra essere passato per lasciare la poltrona all'interrogativo. Cosa farò tra 30 minuti? E tra 1 ora? Qualcuno tra il pubblico inizia a russare.
Dalle 03.00 alle 04.00 il mondo si trasforma. Improvviso come il salto di un pesce, qualcosa nel silenzio cattura l'attenzione: è un microrganismo, un dettaglio, un gesto, una tecnica, una scoperta. Inizia ora la vera avventura.
Dalle 04.00 alle 05.00 la concentrazione è completamente assorbita nella ricerca e nell'esplorazione del microrganismo sonoro saltato sul pelo dell'acqua poc'anzi. Il volume, quasi inaudibile, esalta aspetti esotici del suono che non avresti potuto udire altrimenti.
Dalle 05 alle 06.00 "Come può essere già mattina?!? Il tempo si è piegato??". Si inizia a pensare a come organizzare il risveglio dei dormienti.
Dalle 06:00 alle 07:30 curvatura temporale: è il tempo più breve di tutta l'esibizione. Tutto emerge velocissimo mentre i volumi si schiudono, così come gli occhi dei primi dormienti che ritornano al mondo reale.
07:30 - 08:30 Siamo tornati, è finita. Il pubblico condivide con la sua esperienza: il guizzare quel pesce nella spuma dell'acqua era davvero fragoroso.
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