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Suoni Elettrici di Alabarde Spaziali



Un affettuoso pupazzo psicopatico [Benny Loves you, Karl Holt • UK, 2020], cubi di metallo della rete quantica digitale [Lapsis, Noah Hutton • United States, 2020], fotografie artistiche di cadaveri [Post Mortem, Péter Bergendy • Hungary, 2020], un cosmonauta russo parassitato da un alieno [Sputnik, Egor Abramenko • Russia, 2020] e un'androide bambina [The trouble of Being Born, Sandra Wollner • Austria, Germany, 2020]: questi sono stati alcuni dei personaggi che ci hanno fatto innamorare – nel 2020 – del gustoso mondo cinematografico proposto da Trieste Science + Fiction, il festival dedicato ai film più originali e visionari della fantascienza contemporanea e indipendente.

[Vai al catalogo dell'edizione di TS+FF 2020].



Nel 2021, a colpire la nostra immaginazione sono state altre storie inquietanti di esattori onirici [Strawberry MansionKentucker Audley, Albert Birney USA, 2021], zombie famelici [El Nido, Mattia Temponi • Italia, Argentina, 2021], desolate fattorie ai confini di Marte [Settlers • Wyatt Rockefeller, UK, South Africa, 2021] e pazzeschi ritratti distopici di personaggi in cerca del senso della vita [Warning • Agata Alexander, USA, Poland, 2021, vai all'edizione TS+FF 2021]... Questi e altri racconti per immagini ci hanno tenuti svegli durante le lunghe maratone notturne del primo inverno di pandemia.


In quell'oscuro 2021 illuminato solamente dalla luce della smart TV, le nostre cornee si riempivano di sogni. Una strana visione del futuro si installava dentro di noi come un parassita: 2023, L'Impero della Luce al Trieste Science + Fiction Festival.



Spazio, ultima frontiera.
Questi sono i viaggi dell'Impero della Luce,
diretto all'esplorazione di nuovi mondi,
alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà.



E così, con un salto spazio-temporale, ci siamo ritrovati a Trieste, con le nostre Foreste Elettriche e uno Sleep Concert, ospiti del nostro festival di cinema preferito!

Ci sarebbero davvero tante cose da raccontare a proposito degli intensi giorni di festival... Proviamo a darvi qualche squarcio di emozione per trasmettervi, in 6 capitoli, il nostro TS+FF.




Capitolo 1. Prologo: sul peso della CO2

Prima di iniziare, appuntiamo una riflessione per il futuro: un monito, un suggerimento, una provocazione? Lasciamo a voi la sentenza.

Per cercare di limitare il nostro impatto sull'ambiente, abbiamo deciso di raggiungere Trieste in treno;

in fondo, sono solo poche ore di viaggio da trascorrere comodamente in poltrona, con la compagnia di un bel libro, in completo relax. Però... C'è sempre un "però", e sta nella foto a lato [ci dispiace non poter darvi una stima del peso totale dell'attrezzatura imperiale]. Siamo sinceri: la sostenibilità costa – parecchia – fatica. Ma pensando al futuro, ne vale la pena! [E fortunatamente, il nostro meeting point a Trieste era a due passi – di numero – dalla stazione dei treni...].




Capitolo 2. The loss is far more mine than yours

Isaac Asimov diceva bene: non andare al TS+FF è una grave perdita. Lo è, perché la gentilezza delle organizzatrici e la cura degli organizzatori è infinita, così come la cordialità e il sentimento di benessere diffuso che si sprigiona tutt'intorno non appena chiedi qualcosa o quando qualcuno ti raggiunge per sapere come sta andando e se è tutto ok. Avete presente quei festival dove gli organizzatori sono stressatissimi e antipatici perché "scusa non ci sto dentro sono-iper-sotto-pressione", tipo milanese imbruttito? Ecco, TS+FF è l'esatto contrario, e tutto funziona molto più che benissimo! Dunque, poche parole: grazie Francesco, Sandro e a tutte le ragazze e i ragazzi della Cappella Underground <3 Avete un cuore gigante, siete spaziali!




Capitolo 3. Raggi fotoniiiciiiiiiiiiiii

Se non siete mai andati a TS+FF, dovete sapere che, da tradizione, ogni proiezione è introdotta da una piccola presentazione del film in arrivo, che si chiude immancabilmente con il coro del pubblico: "RAGGI FOTONICIIIII" – immediatamente seguito da qualche antagonista "ALABARDA SPAZIALEEEEEE" e da qualche solitario "ALABARDA FOTONICAAAAAA"... Ecco, magari a voi sembrerà una sciocchezza, ma invece è un rituale che crea il senso del luogo, della comunità e che ti fa dire dentro di te, con un mezzo sorriso “siamo al Trieste Science Fiction Festival!". [Potete dare un occhio al programma 2023 qui.]




Capitolo 4. Come suonano questi semafori

Nei due giorni dedicati alle Foreste Elettriche abbiamo sondato vari punti della città e avuto la preziosa occasione di ascoltare la mostra "Alabarde Spaziali" che celebra sessantesimo anniversario della nascita del Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste [Castello di San Giusto, fino al 4 febbraio].

C'è ben poco da dire, Trieste suona in maniera deliziosa: i suoi semafori hanno un canto melodioso, puoi ascoltare stazioni radio attraverso le grondaie, nei corrimano delle scale, nelle cortecce degli alberi –trasmettono principalmente musica anni Ottanta o i Daft Punk – e alcune connessioni sotterranee per le telecomunicazioni dei palazzi delle Generali suonano meglio di un album di Morton Subotnick. Indagare con l'ascolto i campi elettromagnetici di questa città con così tante persone curiose – più o meno una sessantina di orecchie in totale – è stata davvero un'opportunità meravigliosa.


Esplorazioni elettromagnetiche (castello di San Giusto, Teatro Rossetti e Teatro Miela)




Capitolo 5. L'importanza del cambio dell'ora

Una location segreta ha accolto il nostro Sleep Concert nella notte di sabato 28 ottobre, quando con nostra sorpresa le 7 ore di concerto ininterrotto si sono trasformate in 8 ore di performance grazie al cambio dell'ora. Anche questa è stata una bella opportunità che ci ha permesso di spingere più in alto la nostra asticella della resistenza...


Qualche momento dell'epico sleep concert




Capitolo 6. Gli astronauti sono simpatici

Ma Trieste Science + Fiction Festival non è solo cinema, è molto di più: masterclass, mostre, talk, presentazioni di libri, un concorso, sonorizzazioni... Un inferno celestiale di accadimenti sparsi in vari punti della – bellissima – Trieste. E così, capita di essere all'Hilton a pochi metri da Paolo Nespoli, ingegnere e astronauta più volte ospite della ISS e passeggero dello Shuttle Columbia. Lo abbiamo ascoltato chiacchierare e raccontare la sua carriera ai pubblici del festival, scoprendo una persona ironica, alla mano e davvero davvero affascinante...

Vi lasciamo con i fotonici Classici della Fantascienza del Dottor Pira, le strisce spaziali realizzate per TS+FF durante i giorni del Festival. RAGGI FOTONICIIIIIIIIII!



Il Dottor Pira mentre pone domande scomode a Paolo Nespoli









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